Indimenticato, indimenticabile: Tiziano Terzani

Da inviato del settimanale Der Spiegel il giornalista nato a Firenze nel 1938 ha scoperto, innamorandosi di una cultura tanto misteriosa e tanto diversa dalla propria, l’estremo Oriente. L’inizio della sua carriera giornalistica risale al 1955, nella redazione sportiva del Giornale del Mattino, dopo la laurea in Giurisprudenza sfrutta la possibilità di viaggiare e scoprire il mondo lavorando nell’ufficio del personale Olivetti e il suo primo reportage – redatto durante un viaggio di lavoro in Sud Africa – viene pubblicato dal periodico L’Astrolabio nel 1966. Continua a scoprire porzioni di mondo rimettendosi sui libri, vincendo una borsa di studio alla Columbia University consegue una laurea in Affari internazionali, ottiene uno stage nella redazione del New York Times e studia cinese a Stanford.

Con gli anni ‘70 la carriera giornalistica di Terzani si fa più intensa e lo fa raccontando decenni fatti di cambiamenti profondi e radicali, collaborando oltre che con il settimanale tedesco con L’Espresso, Il Giorno e poi con La Repubblica e Il Corriere della Sera, direttamente dall’Asia dove si è ormai trasferito stabilmente insieme alla moglie, Angela Staude e i figli. Con un mix perfetto di fortuna e intuito giornalistico riesce a trovarsi al centro della notizia, a essere lì dove le cose succedono; ricorda infatti nel suo Un indovino mi dissedi essere stato “a Saigon nella primavera del 1975 quando arrivarono i comunisti e finì la guerra in Vietnam che per la mia generazione era stata come la guerra di Spagna per la generazione di Hemingway e Orwell”.